25 Ottobre 2018

L’importanza dell’etichetta. Il restyling della linea Classica

Quando si osserva per la prima volta

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un’opera d’arte, e una bottiglia

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di vino rientra tout court nella categoria, si suole tentare anche di definirne una contestualizzazione, in modo da trarne i tratti essenziali. Ecco, noi ci rifiutiamo di costringere il nuovo layout grafico della linea classica dei vini Ocone entro forme predefinite, cercando di sfuggire le definizioni.

Le etichette hanno spesso un valore sottovalutato: esse raccontano una storia e svolgono un ruolo fondamentale nella comunicazione del prodotto e della stessa azienda.

La scelta del vino è un’attività ponderata in cui vanno considerati tantissimi elementi, anche quelli a prima vista più insignificanti e che, dopo un’attenta analisi, conduce alla selezione della bottiglia perfetta. Questo è il modus operandi di una persona che abbia una minima conoscenza del mondo vitivinicolo. Ma proviamo ad immedesimarci in qualcuno che non sappia distinguere un Barolo da un Aglianico e che approcci per la prima volta un contesto del genere. Quale sarebbe il primo elemento in grado di farci propendere per una bottiglia invece che per un’altra? L’etichetta, ovviamente! Una buona etichetta permette di catalizzare su di sé l’attenzione di un consumatore in pochi secondi e quindi deve risultare immediatamente unica, accattivante e distinguibile dalle altre.

Certo, poi sarà la qualità del contenuto a fare la differenza nel lungo periodo ma una bottiglia ha bisogno di un biglietto da visita alla stregua del profilo organolettico del vino contenuto all’interno.

L’opera di rinnovamento e rivalorizzazione della cantina Ocone, che stiamo portando avanti da diversi mesi, tende proprio a destrutturare una certa, consolidata, idea del brand e ricostruirla su basi nuove per provare a carpirne gli inesauribili segreti.

Il nostro giovane team comprende diverse personalità, ognuna col proprio background culturale e professionale, che tentano di amalgamare queste esperienze in un prodotto che sia qualitativamente eccezionale ed esteticamente attraente.

La linea classica ha indossato ufficialmente la nuova etichetta già a Vinitaly 2018, presso cui le cantine Ocone hanno avuto il piacere di partecipare in quanto marchio di grande rappresentatività e attore di primo piano dell’area viticola sannita, in particolare della sottozona Taburno.

La proposta di uno stile grafico che concili eleganza, classicità e sobrietà con linee, strutture e colori innovativi e contemporanei rende il motivo per cui abbiamo deciso di battezzare le nostre espressioni con nomi legati alla grande mitologia greca e romana, recependo le tendenze grafiche più attuali, orientate verso la pulizia e il minimalismo.

È nata, così, una nuova tipologia di etichetta che propone un evidente cambiamento rispetto a quella precedente, una completa riformulazione del packaging di tutta la linea, quella di maggior successo, che veste i vini generalmente più richiesti quali Apollo, Plutone, Diana, Cerere.

Nomi che hanno dettato il successo della cantina, le divinità che proteggono un nettare così prezioso, evidenziandone la finezza e l’originalità. Il tutto su una cornice di pura cellulosa certificata FSC della gamma CONSTELLATION SNOW con goffratura a mosaico.

Il risultato? Un’etichetta chiara che fa della piccola oca, l’incarnazione visiva del brand, l’elemento empatico capace di attrarre e convincere sia il giovane inesperto che il più “navigato” appassionato di vino.

Perché la valorizzazione di un’identità vitivinicola, il suo rapporto col territorio di origine e l’espressione della sua unicità, passano anche attraverso un packaging che esprima insieme eleganza e piacevolezza, nonché una rassicurante classicità.

Questa è la nostra idea. Voi che cosa ne pensate?

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